Il mio bambino andrà alle medie…cosa mi devo aspettare, e come affrontare questo passaggio 

Il passaggio da un ordine di scuola ad un altro è spesso associato ad emozioni negative negli studenti (Anderman e Midgley, 1997).
In particolare appare delicato il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di 1° grado: cambiando insegnanti, metodi, modalità di interazione docente-allievo, richieste, ecc. e il ragazzo può risentirne. 

Il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria si rivela come un problema significativo per i giovani adolescenti, infatti essa arriva in un periodo in cui i bambini stanno sperimentando i cambiamenti dovuti alla pubertà e all’inizio del cambiamento nelle capacità cognitive, di sviluppo emotivo e della propria identità personale. 

Questa fase si associa ad una serie di problematiche comportamentali (Howard e Johnson, 2005) e a una notevole diminuzione sia nella motivazione (Eccles et al., 1993) sia nelle prestazioni scolastiche (Wampler, Munsch e Adams, 2002).
Le difficoltà che gli studenti incontrano nella transizione dalla primaria alla secondaria sono a livello sia psicosociale sia scolastico. 

Difficoltà a livello psicologico: questo periodo di transizione comporta stress e ansia per tutti gli allievi, tale periodo è stato anche associato a problemi psicologici, inclusa l’insorgenza di disturbi alimentari, perdita di autostima (Jindal-Snape e Foggie, 2008), stress e crescita nei livelli di ansia e depressione (Eccles e Midgley, 1989). 

Tra i fattori principali di rischio vi sono i difficoltà relative al rapporto con i pari e la scuola, scarse abilità sociali, una negativa immagine di sé, difficoltà di autocontrollo e nella competenza scolastica (Carter et al., 2007).
Difficoltà a livello sociale: durante il periodo di transizione, le preoccupazioni sociali sono fondamentali. L’adolescenza è un periodo in cui l’accettazione sociale è tipicamente importantissima per gli studenti, e ancor più durante la transizione dalla scuola primaria a quella secondaria, quando si sciolgono i vecchi gruppi sociali e se ne formano di nuovi. 

In uno studio di Akos del 2002 il problema che i partecipanti (bambini dell’ultimo anno della scuola primaria) indicarono con la maggiore frequenza era di carattere sociale: in particolare, il 24% delle risposte si concentrava sui bulli o sugli studenti più vecchi, come poteva accadere, ad esempio, in concomitanza con l’«essere messi in autobus con i bambini più grandi». Altri problemi riguardavano il timore di perdersi nel nuovo edificio scolastico (19%), di non riuscire nelle materie (19%; ad esempio, «sono preoccupato di non riuscire a fare bene come ho fatto negli ultimi anni»), di arrivare tardi in classe (7%). 

Una ricerca implementata in due momenti diversi, pre e post transizione, ha rilevato che dopo il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria gli studenti dichiarano di «avere maggiori difficoltà a fare amicizia e di sentirsi più soli» (Anderson et al., 2000).
Risultati analoghi sugli aspetti relazionali sono stati riscontrati anche in altri Paesi del mondo, come evidenziato da due ricercatori australiani (Howard e Johnson, 2005) secondo cui le sfide chiave della transizione sono fare amicizia, adattarsi e affrontare il bullismo. 

Con il passaggio alla scuola secondaria di 1° grado gli alunni si spostano dalla cima della gerarchia sociale della scuola primaria al fondo di quella della scuola secondaria. Passano dall’essere i più responsabili, più conosciuti e più grandi, a livello sia scolastico sia fisico, all’essere i più piccoli, meno conosciuti e con minor competenza scolastica nella nuova scuola. 

Questo cambiamento puo’ produrre nel bambino la sensazione di essere irrilevante e un «nessuno», portando a un accumulo di fattori di stress.
La diffusione e la frequenza delle preoccupazioni segnalate dagli alunni suggeriscono che la maggior parte degli alunni in transizione viva un generale e persistente livello di preoccupazione. 

Oltre alle minori relazioni personali con pari e insegnanti, altri fattori con possibili effetti negativi sul piano sociale sono l’ambiente diverso, il ritrovarsi con compagni che non si conoscono, un maggior numero di regole di classe e un aumento delle responsabilità come giovani adulti.
Difficoltà a livello scolastico: in Italia, è dimostrato come vi sia con l’inizio della secondaria un calo negli apprendimenti e nella motivazione e il parallelo aumento di difficoltà emotive negli studenti dovuto anche alla disaffezione da parte degli insegnanti (Cornoldi e Israel, 2015). 

Nella scuola secondaria di 1°grado, rispetto alla primaria, infatti gli insegnanti oltre ad essere più numerosi si mostrano generalmente meno amichevoli, affettuosi e supportivi (Feldlaufer, Midgley e Eccles, 1988; Midgley, Feldlaufer e Eccles, 1989), si dà maggiore importanza alla valutazione degli studenti (Benner e Graham, 2009), c’è più competitività e vengono dati più compiti per casa (Graham e Hill, 2003) 

Tra gli effetti negativi che si verificano a livello scolastico si hanno: abbandono (Finn, 1989), diffusione di comportamenti a rischio (Brooks, Nomura e Cohen, 1989), cattiva condotta, assenteismo scolastico (Achenbach et al., 1991), timore nell’approcciarsi alle nuove materie, maggiori difficoltà nei compiti, paura dei bulli (Howard e Johnson, 2005) e un minore impegno in classe (Skinner et al., 1998). 

Il passaggio a un ordine di scuola diverso implica un periodo di adattamento che dura finché l’alunno mostra di saper dare risposte appropriate alle richieste del nuovo ambiente (McGee et al., 2004) e dei cambiamenti che possono avere effetti positivi o negativi sugli studenti, configurandosi comunque come un punto di svolta sociale e scolastico. 

Fortunatamente, nella maggior parte dei casi gli effetti negativi sono relativamente brevi (Anderson et al., 2000), almeno nei loro aspetti più visibili, la punta emersa dell’iceberg, ma alcuni possono rimanere nell’ombra in una forma di disinteresse o disagio. 

E’ bene tuttavia non disperare, vi sono fattori di rischio che possono far accendere campanelli d’allarme nei genitori, ma allo stesso tempo vi sono numerosi fattori protettivi a cui rivolgere la propria attenzione.
Diversi studiosi sostengono che il supporto di coetanei, insegnanti e genitori è fondamentale per formare le esperienze e i risultati degli adolescenti (Martinez, Aricak, Graves, Peters-Myszak e Nellis, 2011).  

Le ricerche sostengono che, la stabilità nei rapporti familiari e con i pari, aiuta a determinare con quanto successo gli studenti si adattano ai nuovi ambienti (Wigfield et al., 1991). 

Il sostegno percepito da parte dei familiari e in particolare dei genitori, sembra essere un fattore chiave per prevedere una transizione di successo durante il potenziale passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria, infatti gli studenti che sono più probabili sperimentare una transizione di successo alla scuola secondaria di primo grado segnalano avere genitori e insegnanti molto investiti nella loro istruzione (Gutman e Midgley, 2000). 

Oltre al sostegno genitoriale è l’integrazione sociale degli studenti nella scuola secondaria ad influenzare la loro realizzazione scolastica: le prestazioni accademiche, il senso d’appartenenza degli studenti e la loro percezione positiva della transizione dalla scuola primaria alla scuola secondaria sono in parte legate alla partecipazione ad attività extracurriculari. 

Queste attività sono distinte dal tempo libero, possono essere attività extracurriculari e programmi non accademici durante o dopo la scuola. La partecipazione alle attività riflette il coinvolgimento nella scuola degli studenti e fa emergere i punti di forza dell’individuo (Mahoney & Cairns, 1997). Secondo la ricerca condotta da Connell, Halpern-Felsher, Clifford, Crichlow e Usinger (1995), gli allievi impegnati in queste attività hanno mostrato percezioni più positive di competenza, di autonomia e di relazione con l’ambiente scolastico rispetto agli studenti meno impegnati. 

I benefici della partecipazione extracurriculare hanno dimostrato un’influenza positiva anche al di là degli anni di scuola, infatti, la partecipazione alle attività extracurriculari nell’adolescenza è stata positivamente legata ad un adeguata educazione in età adulta, (Mahoney, Cairns, & Farmer, 2003), come pure al raggiungimento accademico ed a comportamenti prosociali (ad es. voto, volontariato, lavoro), (Zaff, Moore, Papillo e Williams, 2003). 

Allo stesso tempo anche il ruolo svolto dagli inseganti è fondamentale, gli studenti che si sentono sostenuti dagli insegnanti si trovano ad avere un orientamento motivazionale più positivo al lavoro scolastico e sperimentano livelli emotivi e di benessere proficui. (Bru, Stornes, Munthe & Thuen, 2010). 

La capacità degli insegnanti di sostenere gli studenti è un elemento cruciale per un apprendimento di qualità.
Un altro fattore protettivo riguarda la capacità di creare un legame, una connessione, con la nuova scuola. 

Vieno et al., (2005) in uno studio su oltre 4.000 adolescenti, hanno trovato che la connessione scolastica è associata positivamente a una maggiore felicità, autostima, abilità sociali, sostegno sociale e ad una ridotta solitudine.
La connessione scolastica aumenta inoltre le competenze accademiche e di conseguenza l’interesse per la scuola. 

A livello personale: le ricerche si sono concentrate anche sull’identificazione delle caratteristiche positive dello studente che possono facilitarne il successo, quali: forte concetto di sé, fiducia in sé stessi, autostima, alto livello di qualità dell’amicizia e abilità sociali. Una meta-analisi di Anderson, 

Jacobs, Schramm e Splittgerber (2000) ha suggerito che tali caratteristiche includano capacità d conoscenza e di pensiero adeguate ad affrontare le sfide accademiche della scuola superiore coscienziosità e capacità di lavorare in autonomia.
A livello sociale: durante l’adolescenza cambia la rete di sostegno sociale di una persona e l’importanza del sostegno da parte delle varie fonti. 

La rete degli amici inizia a acquisire sempre maggiore importanza, Pellegrini (1994) ha riportato che la transizione adolescenziale dalla scuola primaria alla secondaria è più positiva per i bambini che hanno migliori relazioni con i pari, mostrando più adeguati aggiustamenti psicosociali. L’importanza delle relazioni tra pari è stata confermata da Ashton, (2008), il quale ha indagato sentimenti dei bambini prima di andare alla scuola secondaria e ha rilevato che gli aspetti sociali (ad es. preoccupazioni per le amicizie, il bullismo, perdersi, gli insegnanti) erano più importanti, mentre i risultati accademici erano raramente menzionati. 

De Wit, Karioja, Rye e Shain (2011) si spinsero sino ad affermare che i problemi di salute psicologica negli studenti possono essere evitati o ridotti con il supporto emotivo dei compagni di classe e degli insegnanti. La loro affermazione è sostenuta dai risultati che indicano come le percezioni di declino del supporto degli insegnanti e dei compagni di classe siano legate all’aumento dei sintomi della depressione e dell’ansia sociale negli adolescenti. 

Secondo Ganeson e Ehrich (2009) i principali fattori protettivi negli studenti che passano dalla scuola primaria alla scuola secondaria sono sette: il sostegno dei pari, il ruolo del supporto scolastico, le sfide date dalle nuove procedure, nuovi tipi di attività di apprendimento, sentimenti di successo e fiducia, il ruolo dei compiti e il ruolo degli insegnanti per l’integrazione degli studenti nella scuola secondaria. 

CONCLUSIONI: 

In conclusione… il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria è un momento delicato a cui genitori devono prestare particolare attenzione per evitare sviluppi negativi nel proprio figlio sia a livello scolastico ma anche e sopratutto a livello emotivo e sociale. 

Ma non disperiamo! come detto prima le ricerche confermano come i genitori siano una parte fondamentale per uno sviluppo futuro positivo…quindi è importante che i genitori si rendano partecipi nell’affrontare questo passaggio, ma non solo, è bene iscrivere i nostri ragazzi a gruppi extrascolastici, campi scuola, grest e gruppi sportivi.. Questo per migliorare la loro autostima e la loro capacità di sviluppo di relazioni interpersonali allargando la loro cerchia di amicizie attraverso nuove conoscenze. 

Anche la scuola e gli insegnanti in questo momento di passaggio svolgono una parte fondamentale gli insegnanti che riusciranno ad infondere sicurezza, sostegno e allo stesso tempo agiranno senza spaventare eccessivamente gli alunni per la maggiore complessità della scuola media, avranno degl studenti più motivati ed emotivamente connessi, i diversi ricercatori lo confermano! iniziative per far conoscere agli studenti della scuola primaria la futura nuova scuola e i ragazzi che ne fanno parte andrebbero ampliate e promosse sempre di più! 

 

Dott.ssa Camilla Benazzo- Psicologa

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